Dottore perché il fumo è così pericoloso?
Il fumo di sigaretta è tra i fattori di rischio che concorrono maggiormente alla perdita di anni vita in buona salute. Smettere di fumare non è semplice, ma è la scelta migliore per recuperare anni di vita in salute. L’aspettativa di vita migliora di 10 in chi non fuma.
Dottore ci può dare qualche numero?
Il fumo attivo rimane una tra le principali cause di mortalità nel nostro Paese; si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Un italiano su 4 è fumatore attivo. E il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia un quarto dei fumatori ne consuma più di un pacchetto.
Ma nelle sigarette, oltre al tabacco, ci sono altre so- stanze?
Oltre al tabacco, una sigaretta contiene molti componenti e, ad ogni boccata, durante la combustione, si sprigionano più di 4.000 sostanze chimiche.
Tra le più pericolose c’è il catrame che contiene sostanze cancerogene che si depositano nel polmone e nelle vie respiratorie e sostanze irritanti, che favoriscono infezioni, bronchite cronica ed enfisema.
La nicotina, inoltre, è un alcaloide che influenza il sistema cardiovascolare e nervoso e induce dipendenza.
Quali sono le malattie causate dal fumo?
Il fumo da tabacco è causa di cancro (tumore del polmone), malattie cardiovascolari (infarto e ictus), respiratorie (bronchite cronica ed enfisema) e ha un effetto negativo sul sistema riproduttivo sia dell’uomo (riduzione del numero e della mobilità degli spermatozoi, disfunzione erettile) che della donna (menopausa precoce), riducendo la fertilità, aumentato rischio di aborti nelle donne gravide, invecchiamento della pelle.
Gli organi coinvolti, sono proprio tanti. Ma ci sono dei parametri che si devono considerare?
I danni fisici dovuti all’esposizione al fumo di tabacco sono legati a diversi fattori: età di inizio, numero di sigarette giornaliere, numero di anni di fumo, inalazione più o meno profonda del fumo.
Ma quanti sono i casi di tumore del polmone?
Si stima che il fumo sia responsabile in Italia del 91% di tutte le morti per cancro al polmone negli uomini e del 55% nelle donne, per un totale di circa 30.000 morti l’anno.
Che cosa si intende per fumo passivo?
Per fumo passivo si intende l’inalazione involontaria di fumo di tabacco disperso nell’ambiente. L’esposizione al fumo passivo comporta l’inalazione involontaria di sostanze cancerogene e di altri componenti tossici e nocivi per la salute.
Dunque anche il fumo passivo è pericoloso?
Certamente. Il fumo passivo è in grado di indurre il cancro polmonare e i figli di genitori fumatori hanno una maggiore incidenza di polmoniti, di bronchiti e crisi asmatiche rispetto ai figli di genitori non fumatori. In Italia il fumo passivo sarebbe responsabile di un migliaio di morti l’anno.
Quali sono i benefici di smettere di fumare?
Si respira meglio e gradualmente spariscono tosse, faringiti, laringiti, bronchiti croniche ed enfisema polmonari, aumenta la resistenza fisica e migliora la prontezza di riflessi, si hanno una maggiore concentrazione e calma, si dorme meglio, diminuiscono notevolmente i rischi di patologie circolatorie, cardiache e polmonari e il pericolo di ictus o di ostruzione delle arterie, il viso appare generalmente più disteso e pulito, si riducono le occhiaie e le borse palpebrali, l’alito è più fresco, i capelli non sono più impregnati di fumo, il colorito diviene più roseo.
Ma tutti questi benefici si hanno subito?
Come sempre, è difficile avere tutto e subito. Dopo poche ore migliorano respirazione, i sensi del gusto e del tatto. Dopo alcune settimane si hanno vantaggi sulla circolazione. Dopo 3-12 mesi migliora la funzione polmonare e si riduce il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari. Dopo 10 anni i rischi sono paragonabili a quelli di chi non ha mai fumato.
Ma come si può smettere di fumare?
Smettere di fumare da soli è possibile, ma con il supporto del proprio medico o di specialisti della disassuefazione le probabilità di successo aumentano notevolmente. Le strategie per smettere di fumare oggi comprendono: terapie farmacologiche, sostegno psicologico di operatori specializzati, terapie di gruppo.
In Italia ci sono leggi contro il fumo, vero?
L’Italia, con l’entrata in vigore a gennaio 2005 della legge 16 gennaio 2003, n.3 (art. 51) “Tutela della salute dei non fumatori”, è stata il primo grande paese europeo ad introdurre una normativa per regolamentare il fumo in tutti i luoghi chiusi pubblici e privati – compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell’ospitalità – che è stata considerata quale esempio di efficace intervento di salute pubblica in tutta l’Europa.
di Alberto Lombardi
(Il Dott. Alberto Lombardi è medico geriatra e collabora con l’Associazione Fondazione Italiana per il Cuore)
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