FIPC ha recentemente ricordato l’importanza della diagnosi precoce delle malattie delle valvole cardiache durante la settimana di sensibilizzazione sulle patologie valvolari cardiache (16-20 settembre 2024) (link al post) https://fondazionecuore.it/fipc/settimana-patologie-valvolari-cardiache/

E’ un dato di fatto che esistono, oltre ai noti fattori di rischio tradizionali e fattori di rischio causali di malattie cardiovascolari, anche dei fattori sesso-specifici che portano ad affermare che esiste un gap di genere nel trattamento delle malattie cardiovascolari, con le donne che faticano maggiormente degli uomini a raggiungere obiettivi di salute.

Le donne, oltre a trascurare i tradizionali fattori di rischio e fattori causali delle malattie cardiovascolari come l’ipertensione e l’ipercolesterolemia, spesso non vengono trattate in modo tempestivo o appropriato come negli uomini, con conseguente impatto anche sulle valvole cardiache.

Le donne sono sottorappresentate negli studi clinici che indagano sulle strategie di interventistica e hanno meno probabilità di ricevere terapie basate sull’evidenza come, per esempio, l’angiografia coronarica e la rivascolarizzazione. Questo si verifica anche nell’ambito delle patologie delle valvole cardiache, infatti, le donne rimangono sottorappresentate e sotto trattate nonostante l’incidenza sia soltanto di poco inferiore a quella dell’uomo (47%) per la patologia aortica ma superiore per la patologia che riguarda valvola mitralica e la tricuspide (60%).

In questo contesto, riveste una particolare importanza il primo studio randomizzato dedicato alle donne affette da stenosi aortica grave, lo studio RHEIA presentato a Londra nel corso dell’ultimo congresso dell’European Society of Cardiology (ESC) che sarà oggetto di un presentazione dal titolo “MEDICINA DI GENERE IN CARDIOLOGIA: I RISULTATI DELLO STUDIO RHEIA” che si svolgerà a Roma il giorno 5 dicembre 2024 presso la Sala “Caduti di Nassirya” di Piazza Madama a cui FIPC ha l’onore di partecipare come relatore.

Fonte: Tayal U, Pompei G, Wilkinson I, et al. Heart Epub ahead of print: doi:10.1136/ heartjnl-2024-324625

Update: 9 dicembre 2024

FIPC ha avuto l’onore di partecipare il 5 dicembre all’evento MEDICINA DI GENERE IN CARDIOLOGIA: I RISULTATI DELLO STUDIO RHEIA” che si è svolto a Roma presso la Sala “Caduti di Nassirya” di Piazza Madama.

Lo studio ha interessato 443 donne (età media: 73 anni), provenienti da 12 Paesi europei affette da stenosi aortica grave e sintomatica e ha rilevato che le donne sottoposte a impianto di valvola aortica transcatetere (TAVI) hanno avuto risultati migliori rispetto a quelle sottoposte a intervento chirurgico a cuore aperto. In particolare, i risultati hanno mostrato che le donne sottoposte a TAVI avevano meno probabilità di dover tornare in ospedale nell’anno successivo all’intervento, rispetto alle donne sottoposte a un intervento chirurgico.

Altre differenze tra le due procedure valutate sono state:

  • Degenza ospedaliera più breve – le donne sottoposte a TAVI sono rimaste in ospedale per quattro giorni rispetto ai nove giorni delle donne sottoposte a intervento chirurgico a cuore aperto.
  • Maggiore probabilità di tornare direttamente a casa – nove donne su dieci sottoposte a TAVI stavano abbastanza bene da poter essere dimesse dall’ospedale a casa propria o in una struttura di autocura, piuttosto che in una casa di cura, rispetto alla metà di quelle sottoposte a intervento chirurgico.
  • Ritorno più rapido alla vita quotidiana – dopo 30 giorni, le donne sottoposte a TAVI hanno ottenuto punteggi più alti su un questionario sulla qualità della vita rispetto a quelle sottoposte a intervento chirurgico, indicando che avevano maggiori probabilità di sentirsi bene, di essere in grado di socializzare e di svolgere le loro attività abituali.

Sebbene il tempo di osservazione dello studio sia stato breve (1 anno di follow up) è un dato molto interessante e positivo che conferma come adottare la TAVI al posto della sostituzione chirurgica possa essere sia uno strumento che può migliore la qualità della vita delle pazienti ma anche uno strumento di ottimizzazione delle risorse sanitarie.

Fonte RHEIA trial primary results were presented at ESC 2024! | RHEIA; TAVI nelle donne: i risultati dello studio RHEIA – CardioInfo

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