
SU INIZIATIVA DELLA
SENATRICE ELENA MURELLI
Conferenza stampa
“MEDICINA DI GENERE IN CARDIOLOGIA: I RISULTATI DELLO STUDIO RHEIA”
Sala “Caduti di Nassirya”, Piazza Madama, Roma
5 dicembre 2024, 9.00 – 10.00
Contro la stenosi aortica c’è un intervento ‘a misura di donna’.
Presentati in Senato i risultati del primo studio di genere su donne sottoposte a intervento di sostituzione della valvola aortica: migliori outcome clinici con la procedura mininvasiva di impianto valvolare aortico transcatetere (TAVI) rispetto alla chirurgia tradizionale.
Istituzioni e clinici: “Impegno condiviso a rafforzare la Medicina di genere per migliorare prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie cardiovascolari”.
I risultati dello studio RHEIA, uno studio unico nel suo genere perché incentrato esclusivamente sugli esiti delle donne sottoposte a impianto transcatetere della valvola aortica (TAVI), dimostrano che la chirurgia minimamente invasiva – rispetto alla sostituzione chirurgica della valvola aortica (SAVR) – ha esiti sanitari significativamente migliori. Lo studio è di notevole importanza perché la medicina di oggi può essere considerata “a misura d’uomo” nella definizione dei fattori di rischio, negli studi clinici e nelle sperimentazioni.
Da qui la necessità di guardare sempre più strategicamente alla medicina di genere già a partire dalla fase sperimentale.
La Conferenza Stampa è stata moderata da Elisa Manacorda (Giornalista – Galileo, Giornale di Scienza).
Sono intervenuti:
- Senatrice Elena Murelli, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per le malattie cardi, cerebro e vascolari
- Cristina Aurigemma (Dipartimento Scienze Cardiovascolari – CUORE del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS)
- Domenico Gabrielli (Presidente della Fondazione per il Tuo cuore – HCF Onlus)
- Cristina Meneghin (Direttore della Comunicazione Scientifica della Fondazione Italiana per il Cuore), la quale, nel proprio intervento, ha evidenziato che: “In media le donne arrivano a una diagnosi più tardi rispetto agli uomini, e anche una volta ottenuta, vengono sotto-trattate nonostante la presenza di sintomi più severi. Queste criticità sono dovute a una sottorappresentazione di genere negli studi clinici che vengono disegnati senza tener conto dei fattori di rischio cardiovascolare sesso-specifici, ma anche ad una bassa percezione del rischio da parte delle donne stesse che lo sottostimano ampiamente. La grande rilevanza dello studio RHEIA è legata al fatto che per la prima volta sono state coinvolte solo pazienti appartenenti alla fascia di popolazione più a rischio, ovvero donne in post menopausa”.
Per scaricare il Comunicato Stampa CLICCA QUI
In collaborazione con:
Ti potrebbe interessare
Sindrome Cardio-Renale-Metabolica
Il 4 novembre si è tenuto presso il Centro Ipertensione del Policlinico di Milano, [...]
5 pillole di… AMILOIDOSI
L’amiloidosi è un gruppo di malattie rare causate dall’accumulo nei tessuti e negli organi [...]
Sostieni la Fondazione Italiana per il Cuore
a favore della Prevenzione e della Ricerca Cardiovascolare
La Associazione Fondazione Italiana per il Cuore raccoglie fondi da destinare alla ricerca e alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Le donazioni sono interamente deducibili dalla dichiarazione dei redditi in quanto destinati ad Ente di ricerca individuato dal D.P.C.M. 25/02/09 (art. 14/1 D.L. 14/03/05 n.° 35 e art. 1/353 Legge 23/12/05 n.° 266).
Seguici su